"Da grande farò l'architetto", ripeteva ai suoi Yulia Pyanzina e per realizzare questo sogno si è spinta fino in Italia, prima per perfezionare i suoi studi, poi per applicarsi sul campo. Russa di Yoshkar-Ola, nella repubblica dei Mari, classe 1988,
nel 2012 si iscrive al Politecnico di Milano, poi, dal 2014, intraprende la sua carriera.
È ai Saloni per ampliare la sua rete di contatti e tentare la nuova strada di designer del prodotto
Nasce nel 1988 a Yoshkar-Ola, nella Russia europea centrale, capitale della repubblica dei Mari, un tempo grande centro industriale della regione. In età molto precoce si dedica all'arte, scultura e disegno, attratta com'era dal genio artistico del nonno, poeta, ma anche stilista e pittore. Dopo la laurea in Architettura al Volga State University of Technology approda dal 2012 al 2014 al Politecnico di Milano.
Concluso il ciclo di studi, inizia la sua carriera di architetto e Interior designer da libera professionista, scegliendo come base l'area intorno al Lago Maggiore tra Piemonte e Lombardia, e negli anni collabora con l'azienda Roncoroni Moretti di Verbania, che produce mobili di legno su misura per ville e appartamenti di lusso, resort, hotel e uffici direzionali, e con lo studio dell'architetto Giovanni Luigi Gorgoni, che considera il suo maestro. Proprio con lui, dopo le esperienze professionali come architetto (di rilievo una collaborazione tra il 2013 e il 2014 con la Federal University di Rio de Janeiro, in Brasile, per la trasformazione e riqualificazione del vecchio porto industriale di Porto Maravilha) e Interior designer, tenta la strada nel mondo del design del prodotto.
Dunque, sognava già da bambina di progettare interni?
Da bambina ho sempre sognato di fare l'architetto. Mi piaceva tanto disegnare e, infatti, è tutta la vita che disegno. Per seguire le mie passioni, da piccola ho frequentato anche corsi di scultura e di pittura. Mi sono iscritta a 10 anni alla scuola artistica e a 19, in Russia, ho iniziato con le prime commissioni da architetto.
Ma l'arredamento era una passione di famiglia?
No, in casa sono l'unica a fare questo mestiere, ma mio nonno era anche lui come me molto creativo: disegnava abiti, dipingeva, scriveva poesie. Penso proprio di aver ripreso da lui.
Quali sono stati i suoi studi in Russia e in Italia nel settore?
Ho frequentato la facoltà di Architettura a Yoshkar-Ola e poi sono venuta al Politecnico di Milano per approfondire i miei studi. Era il 2012. Fin da subito ho iniziato a lavorare come Interior Designer.
Perché ha scelto l'Italia per approfondire e ampliare la sua formazione?
Ovviamente è qui il posto migliore per questo mestiere. È a Milano che si imparano tutti i trend di oggi, di ieri e anche di domani. Ritengo che sia proprio la città giusta per un architetto, per esprimersi e realizzarsi, nonostante la concorrenza.
Dopo tanti anni di vita e formazione in Italia è difficile per me dire cosa ci sia di russo nei miei lavori; sicuramente so che i clienti russi hanno esigenze e gusti particolari che, da loro connazionale, credo di poter maggiormente cogliere e soddisfare rispetto a un professionista italiano, che incontrerebbe un po' più di difficoltà
Da quanto tempo lavora nell'Interior Design in Italia?
Dal 2014 sono una libera professionista e faccio consulenza esterna per diversi studi tecnici. Ho anche molti clienti stranieri che acquistano case ed appartamenti in Italia e mi chiedono un apporto professionale su come ristrutturarli e arredarli.
Ha avuto difficoltà per affermarsi in questo settore?
C'è tanta concorrenza, sicuramente, in particolare qui a Milano. Poi viviamo questo periodo di crisi, ma io, non avendo mai conosciuto il momento precedente, posso dire com'è ora la situazione, ma non so com'era prima. Per quanto mi riguarda, comunque, fortunatamente posso dire di non aver mai incontrato troppe difficoltà nel lavoro, perché ho diversi clienti e sono piena di commissioni.
A quali modelli di architetto e designer si ispira?
Sicuramente, al momento mia fonte di maggiore ispirazione è il mio collega di Milano Giovanni Luigi Gorgoni, che ha fatto tantissima carriera sia come architetto che come designer del prodotto. Insieme progettiamo interni e mi sta portando verso il disegno industriale. Mi ispira sempre per i miei lavori, raccontandomi tutta la sua esperienza di vita lavorativa e anche personale. È proprio lui il mio maestro.
Qual è il suo progetto preferito?
Sto spendendo molte energie creative per una villa di un cliente argentino a Laveno-Mombello, piccolo comune in provincia di Varese, situato sulle rive del Lago Maggiore. Ci sto mettendo del mio meglio per la progettazione di questa struttura. In sé si tratta di un lavoro molto difficile dal punto di vista del progetto, perché è la ristrutturazione di un edificio molto particolare, che diventerà una villa molto moderna, in stile Miami.
Cosa c'è di russo e cosa c'è di italiano nei suoi lavori?
È difficile dire per me cosa ci sia nelle mie progettazioni. Forse non metto più niente di russo, anche perché non mi è mai capitato di lavorare con clienti russi e il mio modo di pensare è molto cambiato vivendo da tanto tempo qui in Italia. E di italiano ho sicuramente il gusto.
Che differenze nota tra il design russo e quello italiano?
Conoscendo e seguendo molti colleghi designer russi che lavorano nel mio Paese, posso fare confronti sui gusti e le caratteristiche di entrambi gli stili, certamente molto diversi. E noto che le richieste dei russi che comprano ville e case qui in Italia da ristrutturare sono davvero particolari. Sicuramente non è molto facile per un architetto italiano assecondarli e soddisfarli. Vantando, invece, le mie origini, se avessi occasione di lavorare con clienti russi, saprei come accontentarli.
Parteciperà ai Saloni di Milano?
Sarò impegnata per due-tre giorni sia in fiera che in giro per la città. Cercherò, in particolare, nuovi contatti per lanciarmi nel mondo del design del prodotto. Ho diversi progetti di disegno industriale da realizzare, ma ora stanno chiusi nel cassetto in attesa di trovare la giusta occasione. Intanto, per dare ai miei lavori una migliore vetrina ho anche sistemato e aggiornato il mio sito www.yuliapyanzina.com.
Può anticipare qualche progetto futuro?
Sto lavorando con l'architetto Gorgoni gli arredi per un'azienda di Parigi che si chiama Roche-Bobois, leader mondiale nell'arredamento d'alta gamma da più di 50 anni, presenti anche ai Saloni di Milano. Partecipare a questa nuova avventura lavorativa mi fa sentire molto importante, mi inorgoglisce. Dita incrociate, perché tutto partirà nei prossimi giorni.
Testo di Gabriella Persiani
Editing di Polina Kortina e Lucia Bellinello
Immagini di Emanuele Cremaschi per Rbth
Design e layout di Polina Kortina
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